Palazzo Rocca – Sala 3
Il soffitto è decorato dal pittore milanese Francesco Malerba (fine XIX-inizio XX secolo), con scene mitologiche, ruderi, grottesche e, al centro, strumenti musicali. Sulla console, in legno intagliato e laccato con specchiera (databile agli inizi del XX secolo), si trovano due vasi della Manifattura inglese Wedgwood decorati con motivi classici, dei primi decenni dell’800. Ai lati della specchiera una coppia di appliques a una luce, in bronzo dorato e cristallo, della ditta Del Grosso di Milano (inizio XX secolo). La panchetta è in legno di faggio tinteggiato in nero, con sedile in canna di bambù e montanti a forma di testa d’aquila stilizzata e le due sedie in legno d’acero con sedile in canna d’India sono databili alla seconda metà del XIX secolo e si collegano alla tipica produzione chiavarese, avviata da Giuseppe Gaetano Descalzi detto “Campanino” nel 1807. Alle pareti, da destra, sono: due stampe di Domenico Aspari (1754-1831) con vedute di Milano (il Palazzo del Governo e la Facciata di Palazzo Marino); un’incisione, dell’inglese Thomas Burke (1749-1815), raffigurante Virgilio che detta il suo epitaffio e tratta da un dipinto della pittrice di origine svizzera Angelica Kauffmann (1741-1807), attiva in Inghilterra tra il 1766 e il 1781 e partecipe del gusto neoclassico dell’epoca. Alla finestra è un copritende in tessuto misto lino-cotone-canapa, stampato, di manifattura ligure degli inizi del XX secolo. Il parquet è in tasselli di rovere disposti a lisca di pesce, inquadrati da una cornice a tasselli di castagno e acero, ed è opera della ditta Spangher di Milano.