L’individuazione della Via dei “palazzi letterari” scaturisce da ricerche effettuate negli ultimi anni da Barbara Bernabò e pubblicate in gran parte sui Quaderni del Centro di Cultura “L’Agave”.
Da questi studi è nato un progetto, ideato e donato dall’ “Agave” al Comune di Chiavari, che intende richiamare l’attenzione su una strada dell’antico borgo di Chiavari, l’attuale direttrice Via Ravaschieri – Via Raggio, lungo la quale sono allineati pregevoli palazzi legati in vario modo a capolavori della letteratura italiana: il Palazzo dei Portici Neri all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, il Palazzo Ravaschieri alle Novelle di Matteo Bandello, il Palazzo Cesena ad una delle dame genovesi amate dal Foscolo.
Si tratta di un percorso cronologico nella letteratura italiana che si riflette e si concretizza visivamente in un percorso “fisico” lungo le principali emergenze monumentali del centro storico di Chiavari.
Palazzo “dei portici neri” (Piazza Fenice). Sorto nel XIII secolo immediatamente sotto al castello e nei pressi delle mura medievali, apparteneva ad Opizzo Fieschi, fratello di papa Innocenzo IV (Sinibaldo Fieschi) e zio paterno di alcuni personaggi menzionati da Dante Alighieri nella Divina Commedia:
- Bonifacio Fieschi, arcivescovo di Ravenna (1275-1294), tra i Golosi (Purgatorio, XXIV, 28-30)
- Adriano V (Ottobuono Fieschi), papa per un mese nel 1276, tra gli Avari (Purgatorio, XIX, 88-145). Rivolgendosi a Dante, egli ricorda con affetto la propria nipote Alagia, virtuosa moglie di Moroello Malaspina di Giovagallo.
Nel XVI secolo i discendenti di un fratello di Opizzo sono citati tra i grandi signori italiani nell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (canto XXVI):
- Sinibaldo Fieschi, padre del celebre Gianluigi (autore della congiura del 1547 ai danni di Andrea Doria)
- Ottobuono Fieschi, fratello di Sinibaldo, vescovo di Mondovì (1519-1522)
- Luigi Gonzaga signore di Gazzuolo, detto Rodomonte per la straordinaria forza fisica, capitano imperiale di Carlo V, ma anche poeta e cultore delle lettere. Era figlio di una sorella di Sinibaldo e Ottobuono e a sua volta padre di Vespasiano Gonzaga duca di Sabbioneta.
Una figlia naturale di Sinibaldo, Claudia Fieschi, è protagonista di una gustosa novella di Matteo Bandello, una vicenda di amore e morte ambientata nella Chiavari del Cinquecento, all’interno del Palazzo Ravaschieri (Via Ravaschieri 19).
Con un salto di due secoli, il Palazzo Cesena (Via Raggio 2) riporta alla Genova di fine Settecento, una città culturalmente vivace, dove erano le donne ad animare i salotti più in voga, frequentati da artisti e intellettuali di orientamento progressista e filofrancese e da poeti che vestivano temporaneamente la divisa, come Ugo Foscolo, Giovanni Fantuzzi, Giuseppe Giulio Ceroni, Antonio Gasparinetti, tutti ufficiali della divisione Gazan e autori dell’omaggio poetico offerto a Luigia Ferrari Pallavicini dopo la rovinosa caduta da cavallo, una raccolta di versi che comprende anche la celebre ode foscoliana.
Nel dicembre 1799 l’ufficiale-letterato Angelo Petracchi pubblicava la Galleria ligure, dove celebrava in versi le più belle dame di Genova, tra le quali la bruna e affascinante Annetta (Anna Viani Cesena). Poco dopo il poeta giacobino veronese Giuseppe Giulio Ceroni rese omaggio alle belle dame cittadine nell’apologo in ottava rima Il Pappagalletto, nel quale ricorda una capinera (la stessa Anna Viani) invano bramata dal fringuello dell’Adria (Ugo Foscolo).
La Viani, originaria di Genova sposata al nobile Camillo Cesena, abitò a lungo nel palazzo chiavarese appartenente alla famiglia del marito e qui nacquero i suoi due figli prima del trasferimento nella sua città natale.