Museo Archeologico Nazionale
di chiavari
Il Museo, inaugurato nel 1985, è ospitato nei locali un tempo adibiti a scuderie di Palazzo Rocca (XVII sec.) nel centro storico di Chiavari e conserva reperti e testimonianze archeologiche provenienti dal territorio chiavarese.
In particolare conserva testimonianze archeologiche emerse nel corso delle indagini effettuate a partire dalla metà del secolo scorso in Corso Millo, dove si trovava un sepolcreto ad incinerazione risalente al VII secolo a.C. che rimane ancora oggi in Italia, una delle testimonianze più rilevanti della prima Età del Ferro. Le 126 tombe a cassetta contenevano le urne cinerarie con numerosi oggetti di corredo.
Civica Galleria di Palazzo Rocca
Nel seicentesco Palazzo Costaguta-Rocca si trova la Galleria Civica, , leggibile sotto diversi aspetti: come “museo della città”; ma anche “museo dell’abitare” e pinacoteca.
Quest’ultima conserva dipinti riferibili principalmente al Seicento genovese e fiammingo (Bernardo Strozzi, Valerio Castello, Bartolomeo Boscaino, Frederick Ven Valckenborch).
Sia l’assetto architettonico che gli arredi risentono della stratificazione delle varie fasi storiche: accanto a queste opere si trovano le antiche cucine e le innovazioni tecnologiche di inizio Novecento finalizzate all’uso quotidiano, elementi che caratterizzano la qualità di “museo dell’abitare”.
Il palazzo costituisce anche un “museo della città” essendo contenitore di altri significativi manufatti, qui depositati a seguito di soppressioni, come il “cielino” quattro/cinquecentesco proveniente da una casa medievale di Via Rivarola e la prestigiosa quadreria “Pietro Torriglia” proveniente dall’omonimo palazzo (con opere di Gio. Benedetto Castiglione il Grechetto (1653), Jan Roos, Domenico Piola e Stefano Camogli, Orazio De Ferrari, Anton Maria Vassallo e Cesare Corte).
Nelle sale del primo piano sono spesso ospitate mostre temporanee.
Il palazzo, pervenuto al Comune per legato testamentario dell’ultimo proprietario, Giuseppe Rocca, è aperto al pubblico dal 1987.
Al piano terreno è collocato il Museo Archeologico Nazionale di Chiavari.
Museo Diocesano d’arte sacra
Ha sede al primo piano del Palazzo Vescovile, in sale che precedentemente erano utilizzate come biblioteca del Seminario e conserva dipinti, sculture, argenti e tessuti appartenenti sia a chiese tuttora officiate, sia a complessi religiosi non più esistenti. Sono presenti, tra le altre, opere pittoriche di Carlo Braccesco, Lorenzo Fasolo, Cesare Corte, Gio. Andrea Ansaldo, Bartolomeo Guidobono. Tra la suppellettile liturgica sono degni di nota un cofanetto d’arte limosina (XIII secolo) e la croce pettorale di papa Innocenzo IV Fieschi. I paramenti sacri documentano la ricca tradizione tessile del territorio, con tessuti provenienti da Zoagli e Lorsica, importanti centri manifatturieri dal XVIII secolo. Dal vicino santuario-cattedrale di Nostra Signora dell’Orto proviene un’interessante raccolta di ex voto.
Museo Scientifico “Sanguineti-Leonardini”
Aperto nel 2001 a seguito di una convenzione tra il Seminario Diocesano e il Comune di Chiavari, raccoglie l’eredità del Gabinetto di Fisica istituito nel 1828 dal padre Giovanni Maria Pittaluga. Nel 1884 si aggiunse l’osservatorio meteo-sismico per iniziativa del sacerdote Andrea Bianchi con la collaborazione di padre Francesco Denza (fondatore della Società Meteorologica Italiana e della Rete Meteorologica Nazionale).
Il Museo si articola in tre sezioni: Gabinetto di Fisica dotato di circa 300 apparecchi datati dalla fine del XVIII secolo ai primi anni del XIX; Sismologia, con tre sismografi d’epoca funzionanti; Meteorologia classica (con antichi apparecchi di rilevazione) e moderna, con vetrina interattiva e laboratorio che simula un ufficio meteo collegato con una stazione di acquisizione dati realmente funzionante.
L’Osservatorio, fin dalla sua fondazione, era tra i più riccamente attrezzati d’Italia e ben presto fu inserito nella Rete Meteorologica Italiana da poco istituita; con la nascita della navigazione aerea, ha svolto la funzione di stazione per il monitoraggio dell’atmosfera finalizzato all’assistenza al volo, fino all’istituzione di un’apposita stazione meteo a Genova. L’Osservatorio di Chiavari, inoltre, ha sempre fornito i dati meteo a radio, televisioni e quotidiani locali, al Ministero dei Lavori Pubblici, al Ministero dell’Agricoltura e Foreste, all’Ufficio Idrografico del Genio Civile di Genova.
L’attuale intitolazione ricorda due sacerdoti che a lungo hanno insegnato ed effettuato rilevazioni scientifiche nell’osservatorio.
Musei della Società Economica
Museo di Palazzo Ravaschieri. Conserva dipinti, sculture e disegni, datate dalla fine del XV secolo ai giorni nostri. Per il periodo più antico si segnalano due tavole di autori fiamminghi – il Compianto sul Cristo morto, copia da Quentin Metsys, e il Cabinet d’amateur con asini iconoclasti di Frans Francken II il Giovane – e due attribuite ad Alessandro Magnasco.
La collezione moderna comprende opere di artisti chiavaresi di nascita o di adozione: tele di Gaetano Previati, Alberto Salietti, Lino Perissinotti, Emanuele Rambaldi, Giuseppe Raggio e sculture di Francesco Falcone, Rodolfo Castagnino, Piero Solari, Guido Galletti, Santiago Cogorno, Roberto Ersanilli.
Museo del Risorgimento. È considerato uno dei più ragguardevoli musei risorgimentali d’Italia per la rarità dei reperti conservati. Oltre a cimeli mazziniani e garibaldini, sono presenti lettere, testimonianze, proclami, manifesti, ritratti, stampe, un fondo numismatico ed una collezione di armi bianche e da fuoco. Di particolare interesse sono i lavori scolastici del futuro sovrano Vittorio Emanuele II e del fratello Ferdinando, nonché i registri dei Conclavi di cui era segretario il cardinale chiavarese Agostino Rivarola, nei quali si elessero i papi Leone XII, Pio VIII e Gregorio XVI. Fanno parte della collezione anche la corrispondenza fra il botanico Federico Delpino e Charles Darwin.
Museo dei Combattenti. Raccoglie cimeli appartenenti alla disciolta Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, consistenti nella dotazione personale di soldati che ne fecero dono al sodalizio alla fine della guerra, arricchiti da ulteriori acquisizioni e da una raccolta di figure storiche e reperti della prima e della seconda guerra mondiale.
Museo “Lorenzo Garaventa”. Raccoglie opere in gesso, legno, terracotta, marmo, bronzo, dipinti e ben duemila disegni del maestro, che alla sua morte volle destinare questa cospicua raccolta alla Società Economica.
SALA STORICA DELLA SCUOLA TELECOMUNICAZIONI FF.AA.
Istituita nel 2012 all’interno della Caserma “Giordano Leone” di Caperana (Chiavari), conserva apparecchiature e strumenti di comunicazione di tutte le epoche, con particolare attenzione a quelle utilizzate presso la Scuola dalla sua fondazione (1952). A questa raccolta si unisce il Museo Marinaro “Tommasino-Andreatta”, vasta e preziosa raccolta di oggetti e memorie della tradizione marinaresca e navale del Chiavarese, fondato nel 1997 e accresciuto nel tempo grazie alla passione e all’impegno del Comandante Ernani Andreatta.
La cura e le visite guidate sono tenute dall’Associazione culturale “Il Sestante” di Chiavari, che accoglie i gruppi nella “Sala delle Stelle”, dove viene spiegato l’itinerario di visita; qui viene esposto anche un planetario virtuale ed un grande astrolabio gemello di quello dell’Accademia Navale di Livorno. L’associazione tiene anche conferenze su astronomia nautica e meteorologia.